
è più attento alle notizie in questi giorni si sarà accorto che è stata vagliata una nuova riforma sanitaria che sta suscitando un accesso dibattito tra i professionisti nel settore della salute, in particolare tra infermieri e medici.al centro della discussione vi è la ridefinizione delle competenze professionali con l’introduzione di nuove lauree per gli infermieri e l’ampliamento delle loro responsabilità
infermieri, nuove possibili lauree?
per quanto riguarda le novità che sono state introdotte dalla riforma è sicuramente importante tenere presente l’istituzione di tre lauree magistrali per infermieri finalizzati a specializzazioni in cure primarie e sanità pubblica generale, questi percorsi consentiranno agli infermieri di acquisire competenze maggiormente specifiche sulla base del loro ambito di impiego

l’obiettivo sarà migliorare l’efficienza del sistema sanitario leggermente il carico di lavoro dei medici e permettendo loro di concentrarsi su attività di maggiori complessità, in questo modo i infermieri saranno maggiormente preparati nell’esecuzioni di particolari e maggiormente specifiche azioni in ambito sanitario e avranno ovviamente una maggiore mole di studio da apprendere prima della laurea
permetterà in questo modo che anche gli infermieri siano maggiormente specializzati in un ambito piuttosto in un altro e permetterà già in ambito universitario di poterli indirizzare verso una maggiore autonomia, evitando un’eccessiva dipendenza dalla figura dei medici, inoltre saranno maggiormente preparati e possederanno conoscenze più aggiornate, in ambito della salute, infatti le migliorie
sono all’ordine del giorno
e i medici?
per quanto riguarda la figura dei medici, l’ampliamento delle competenze infermieristica ha suscitato preoccupazioni tra medici, la federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha sottolineato tuttavia che diagnosticare una malattia rimane esclusivamente una competenza medica, inoltre vi è timore che l’attribuzione delle nuove responsabilità agli infermieri possa compromettere la sicurezza dei pazienti

un ulteriore punto di discussione riguarda il metodo attraverso cui vengono attuate queste modifiche, queste modifiche infatti devono essere essere attuate da una collaborazione tramite accordi tra il ministero della salute e le singole regioni senza un intervento legislativo diretto. Questo porterà sicuramente a una disparità tra diverse regioni a un’applicazione incoerente delle nuove
competenze
per quanto riguarda i professionisti, la riforma ha provocato riforme significative tra molti professionisti sanitari, già a gennaio di quest’anno molti medici dirigenti sanitari e infermieri hanno partecipato a scioperi nazionali che hanno ottenuto un numero di adesioni pari all’85%, dunque sono molti in disaccordo con una nuova riforma
proposta di Giovanni Migliore
in risposta alle criticità sollevate dalla riforma, il presidente della federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni migliore, ha avanzato molte proposte per migliorare la situazione, queste saranno interessanti entrambi gli ambiti, infatti prevedono innanzitutto l’assunzione immediata di 30.000 tra medici e infermieri e l’eliminazione del tetto di spesa per il personale

inoltre sempre il presidente della federazione italiana aziende sanitarie ospedaliere ha proposto l’introduzione di una flat tax al 15% per tutte le prestazioni extra e i turni aggiuntivi del personale sanitario che siano sia infermieri che medici, in questo modo si potranno ridurre li liste di attesa e valorizzare il maggiorato lavoro dei professionisti
tuttavia rappresenta ancora un tentativo embrionale per migliorare la situazione, che potrebbe prendere delle pieghe e delle svolte inaspettate, tuttavia rimane valida al momento tra le proposte che possano portare dei miglioramenti ad una riforma non particolarmente gradita dal personale sanitario nazionale, come visto precedentemente nei paragrafi soprastanti, infatti la riforma è stata accolta con una serie di proteste
conclusioni: un equilibrio da trovare
la riforma sanitaria recentemente vagliata e tuttora in corso rappresenta un tentativo di adattare il sistema sanitario alle sfide contemporanee, infatti in Italia la popolazione sta andando incontro a un invecchiamento ed aumenta la domanda di servizi sanitari, dunque lo Stato si sta preparando ad accogliere queste domande maggiorate di servizi sanitari aumentando una parte l’autonomia degli infermieri, dall’altra aumentando la mole di lavoro per singolo medico

tuttavia è chiaro che le modifiche a competenze professionali debbano essere attuate in un modo maggiormente equilibrato, garantendo la sicurezza dei pazienti, e senza stressare ulteriormente il sistema sanitario nazionale che potrebbe già essere in particolari regioni già particolarmente stressato e poco efficiente, in ultima battuta c’è anche da garantire il rispetto dei singoli ruoli professionali
un dialogo costruttivo tra medici infermieri sindacati e istituzioni rappresenta l’unica soluzione per ottenere un miglioramento condiviso dell’efficienza del sistema sanitario senza compromettere la qualità delle cure, i ruoli professionali e la stabilità del sistema sanitario nazionale, in modo tale da rispettare sia la domanda dei crescenti pazienti, sia il lavoro di medici infermieri e personale sanitario