Quanti caffè si possono bere al giorno? Lo dice l’intelligenza artificiale

Bere caffè è qualcosa di così naturale per milioni di persone, contando solo il nostro paese, che spesso rientra nella schiera delle abitudini e come ogni forma di questa tipologia diventa qualcosa che viene naturalmente “controllata” nelle quantità e negli effetti. Comprendere quanti caffè si possono bere al giorno è anche molto utile per comprendere gli effetti negativi.

Origini del caffè

Bevanda antichissima, irruninciabile per numerose persone, il caffè ha una provenienza che si perde anche in parte nella leggenda. La pianta del caffè è nativa di aree come l’Etiopia e lo Yemen, e numerose fonti riportano come le potenzialità eccitanti risultino essere state scoperte “per caso” . Già anticamente i semi e le foglie erano largamente impiegate per il consumo umano.

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Popolazioni locali hanno rapidamente scoperto le qualità “eccitanti” del caffè, che è divenuto in relativamente poco tempo popolare in gran parte del mondo. Oggi il caffè è uno dei prodotti di largo consumo maggiormente differenziati, anche se i vegetali richiedono temperature mediamente calde ed umide, tipiche di nazioni molto specifiche, per favorire una richiesta elevata.

Nella forma “italiana” più conosciuta il caffè è identificato come espresso, ovvero una forma abbastanza “corta” e ristretta che viene corrisposta al consumo in tazze medio piccole. Tuttavia la bevanda in questione è comunemente riconosciuta con altre varianti, apprezzate anche per consistenze e “note” di sapore ed aroma molto differenti le une dalle altre.

Il caffè fa male?

E’ sconsigliato per chi non ha un organismo totalmente “formato” quindi i bambini non godono di una particolare tolleranza alla caffeina, che è un alcaloide impattante che agisce in particolare sul sistema nervoso. Per gli adulti il caffè ha più condizioni positive che negative, in sostanza “non fa male” ma anzi può assolvere compiti utili.

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Grazie al contenuto di minerali ha proprietà antiossidanti estremamente utili per il rafforzamento del cuore e del sistema circolatorio, inoltre riesce ad assolvere compiti di “aiuto” in fase digestiva.
Diversi studi hanno anche evidenziato una maggiore forma di produzione di cellule celebrali a fronte di un costante (non eccessivo) consumo di caffè.

Le proprietà della caffeina sono così apprezzate proprio in virtù della capacità di stimolare l’attenzione e la concentrazione, pur trattandosi di una sostanza che in qualche modo da dipendenza progressiva se viene consumata con molta abitudine. Il caffè quindi è un elemento legato al piacere ma anche all’utilità personale, da consumare nei termini consigliati.

Quanti caffè possiamo bere?

Prendendo ad esempio l’espresso, il caffè tradizionale può essere consumato fino a 3 o 4 volte al giorno, in condizioni abbastanza stabili in termini quantitativi, ovvero se l’organismo non identifica particolari intolleranze, come ad esempio una tendenza al reflusso gastroesofageo, spesso legata anche al consumo di alimenti mediamente acidi (come è il caffè).

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3 o 4 volte al giorno è un termine medio, meglio ancora se ben “dilazionato” tra le varie ore della giornata, in questo senso si tratta di una buona abitudine consumarlo esclusivamente dopo i pasti, così da migliorare la capacità digestiva e stimolare anche il metabolismo, naturalmente non eccedendo oltre 1 tazza dopo ogni pasto.

Restando nei limiti evidenziati infatti possiamo aspettarci gli effetti positivi evidenziati senza impattare nei conosciuti ma comunque degni di menzione, effetti negativi. Sia positivi che negativi, gli effetti sono qualcosa di molto soggettivo, in quanto il caffè ha una forma di “tolleranza” e resistenza che cambia molto dalle quantità inerenti alla singola persona.

Gli aspetti negativi dell’eccesso di caffè

Un maggiore nervosismo e tendenza all’arrabbiatura ma anche una tipica tendenza a sviluppare difficoltà nel riposare, quindi nel sonno, sono le principali forme di effetti legati all’eccesso di caffè. Tacicardia ma anche problematiche digestive, legate ad una frequenza eccessiva, sono altre condizioni decisamente comuni imputate all’eccesso del caffè.

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Se la sensibilità alla caffeina è molto spiccata in una persona, conviene ridurre progressivamente il consumo di questa apprezzatissima bevanda, nello specifico può causare una maggior difficoltà nell’assorbire il calcio, inoltre è decisamente frequente una iper reazione che può comportare alitosi e bruciori del tratto digestivo, o alla gola nel corso del tempo.

Troppo caffè rende anche l’alcaloide principale, ovvero la caffeina, nel tempo, meno efficace perchè l’organismo ed in particolare il sistema nervoso tende ad “assuefarsi” ed abituarsi al consumo frequente.
Così come per evitare di avere uno scarso effetto eccitante, è sempre bene consumare caffè almeno dopo aver consumato qualcosa.

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