
L’ulivo è una pianta eccezionale e preziosa, coltivata in Italia per produrre l’oro dorato delle nostre tavole, ovvero l’olio. Un buon olio extravergine di oliva, o EVO, contribuisce ad aggiungere alla nostra alimentazione i nutrienti necessari per la salute. Tra le location italiane in cui si trovano gli uliveti più antichi, vi è la Puglia.
Salento, terra di ulivi
L’ulivo più antico del nostro Pese, in effetti, si trova a Melendugno, in provincia di Lecce. Si stima che l’uliveto in questione vanti qualcosa come 4 mila anni, ben oltre le prospettive secolari di piante come questa. Le olive che produce ancora oggi sono impiegate per un olio DOP, il Terre d’Otranto.

Un altro “anziano” degno di nota ha circa 3500 anni e si trova in Sardegna, per la precisione in provincia di Olbia-Tempio. Nel comune di Luras si può ammirare questo imponente albero con un tronco che ha circa 20 metri di circonferenza e un’altezza che ne sfiora 14. Un colosso davvero importante.
Tornando sulla Penisola, basta arrivare in Umbria per trovare invece un uliveto dal tronco pari a 12 metri, dall’età di 2500 anni, mentre in Toscana, a Massarosa, il tronco di uno degli ulivi più longevi arriva a 10 metri e mezzo di circonferenza: in questo caso, l’età è più “giovane”, circa 1500 anni.
Ulivi originali e preziosi
Tra Lazio e Toscana ci sono altri “signori” delle olive che vantano secoli o persino un millennio pieno, alcuni con forme del tronco peculiari che sembrano davvero un gioco creativo della natura. A prescindere dalle leggende che circolano intorno ad alcuni di loro, come quella su presunti riti demoniaci consumati nei pressi dell’albero, ciò che producono è prezioso.

Le olive si consumano anche da sole e sono protagoniste di molteplici ricette e contorni, nonché aperitivi. L’olio EVO è un prodotto eccellente, ma parte da un frutto che ha proprietà variegate e davvero antiche nel tempo, come visto. Si pensi anche che i primi esemplati di olivi spontanei comparvero in Asia Minore.
L’olivo è sempreverde, ma ovviamente in inverno la sua vegetazione subisce un fisiologico rallentamento. Intorno a febbraio e con l’arrivo della primavera, l’ulivo riprende la sua produzione di latifoglie compaiono anche i fiori ermafroditi. Il frutto finale contiene tutta una serie di nutrienti che spesso non si conoscono a fondo.
Olive nutrienti
In 100 grammi di olive troviamo una grande quantità d’acqua, circa 80 g; oltre a una buona dose di carboidrati e fibre, che ne fa un frutto a discreta disponibilità energetica, l’oliva ha anche parecchie proteine. I grassi, invece, sono principalmente monoinsaturi, per cui meno dannosi dei saturi.

La vitamina A, contenuta nelle olive, rappresenta una fonte importante di retinolo, un nutriente liposolubile che contribuisce alla salute di sistema immunitario, funzionalità delle mucose e sviluppo ottimale dei tessuti. Inoltre è fondamentale per la vista, come capita anche per molti carotenoidi che ne sono ricchi. Una vitamina che però non è l’unica biodisponibile.
La E, seppure in “dosaggio” minore rispetto alla A, è un antiossidante naturale tra i più potenti nell’organismo umano. Significa che interviene di fatto nella longevità cellulare, migliorandone le prestazioni e il rinnovo, riducendo i fattori di rischio ossidativo che intervengono con l’età o l’eccessiva esposizione al sole, per esempio nel caso della pelle.
Tutti i benefici delle olive
Se scoprire un albero secolare o millenario significa ammirare la grandiosità della natura in tutta la sua imponenza, capire quanto siano importanti i suoi frutti significa aggiungere valore. Le olive sono tra i doni di madre natura più versatili in assoluto, così come versatile è l’olio EVO su ogni piatto, dove è meglio servirlo a crudo.

Ricche di sodio, le olive non vanno consumate eccessivamente solo nei casi di ipertensione o laddove si assumono farmaci antidiabetici. Ma gli Omega 3 naturalmente contenuti nel frutto e nell’olio sono, come già detto, un toccasana per la salute del nostro sistema cardiovascolare. Il colesterolo cattivo diminuisce lasciando il posto a quello “buono”.
Dalla raccolta alla tavola, le olive vengono dapprima lavate e defogliate accuratamente, quindi si passa alla fase di molitura, dove vengono spremute meccanicamente. La prima estrazione porta alla colatura dell’olio di sansa, poi sottoposto a filtrazione e centrifugazione per assumere il colore e la consistenza finali e arrivare all’imbottigliamento.