Lingua di suocera, la pianta consigliata dagli esperti per purificare l’aria di casa tua

La lingua di suocera, chiamata più correttamente Sansevieria è una delle piante da interno, strutturata come pianta ornamentale, che ha una vera e propria forma di diffusione sia in uffici, così come in numerose case e può essere facilmente coltivata ma anche gestita con poca fatica. La Lingua di suocera viene anche definita in grado di purificare l’aria di casa.

Pianta facile da curare?

Il gruppo di queste piante deriva da diverse selezioni di piante, questa famiglia in particolare ha origini nell’Africa Occidentale, ed esistono varie forme di Sansevieira, tutte conosciute e riconoscibili grazie alla loro tipica forma delle foglie, mediamente piatte, e che si stagliano verso l’alto. Ne esistono in varie “fantasie” e striature.

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Rispetto a tante altre piante da ufficio o da appartamento, è evidente l’assenza di un vero e proprio fusto visibile, di fatto la pianta, che può essere più o meno “alta” a seconda della versione (difficilmente supera i 90 cm in altezza) è costituita principalmente dalle foglie. Rientra tra le specie definite succulenti.

Tra le piante succulenti figurano ovviamente quelle xerofile, ovvero quelle specie che attraverso l’evoluzione sono state portate alla sopravvivenza anche in ambienti decisamente poveri in fatto di nurienti essenziali come l’acqua, in questo caso. Per questo motivo si è guadagnata la nomea di pianta resistente anche alle poche attenzioni.

Cura

Nonostante questo qualsiasi Lingua di suocera (nome curioso che deriva proprio dalla forma spesso “ondeggiante” e lunga delle foglie) si comporta decisamente “meglio” se viene sottoposta ad un po’ di attenzioni preventive: è una specie che come intuibile non ha problemi anche se non viene attenzionata ogni giorno ma alcune cose vanno considerate.

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In primo luogo l’esposizione solare: quella ideale è sufficientemente illuminata, resiste anche alla mezzombra ma va evitata l’esposizione diretta alla luce del sole che è troppo aggressiva per questa pianta (che in natura spesso si trova al di sotto di altre piante o alberi). Riesce a resistere fino a 35 gradi di temperatura, di contro ha problemi contro il freddo.

Al di sotto dei 10 gradi centigradi tende ad indebolirsi ed il metabolismo tende ad arrestarsi, quindi condizioni del genere in particolare molto prolungate sono assolutamente da evitare, così come il lasciare la pianta all’esterno quando fa molto freddo. La lingua di suocera non tollera allo stesso tempo le correnti d’aria particolarmente violente.

Crescita

La Lingua di Suocera sviluppa dei piccoli fiori, generalmente con l’assestamento delle temperature ambientali, quindi con l’arrivo della primavera (la crescita e la fioritura si sviluppano intorno ai 18 – 20 gradi centigradi). Esistono varie versioni, ma tutte seguono un simile tipo di condizione ambientale, quindi una buona protezione contro gli ambienti esterni troppo estremi.

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La lingua di suocera non va potata, al limie possono essere recise le foglie secche con un paio di forbici ben disinfettate, operazione da effettuare possibilmente prima della primavera. Importante è controllare sufficientemente spesso le foglie che non dovrebbero apparire troppo molli, quindi sempre ben sode e dritte verso l’alto.

Se appaiono meno in salute, probabilmene bisogna controllare il tipo di irrigazione: le foglie sono infatti il primo segno di una carenza o sovra irrigazione, che è un problema comune nelle piante grasse. Queste non necessitano irrigazioni frequenti ma da porre esclusivamente ed in buona quantità quando il terreno è particolarmente secco.

Concimazione

Possiamo fare ricorso ad un comune concime per le piante succulente, sia in forma polverosa, quindi secca ma anche in tipologie più liquide. Generalmente queste possono essere aggiunte nelle quantità riportate dal prodotto in prossimità della fase di fioritura ma alcuni tipi di concime servono anche ad aumenare la resistenza della pianta a fronte dei cambi di stagione.

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Il terriccio va valutato almeno una volta l’anno perchè come ogni pianta grassa risulta essere molto frequente una condizione di terreno “stanco” concepito come troppo compatto e quindi in grado scarsamente di sviluppare una vera e propria forma di drenaggio dell’acqua. Almeno una volta ogni 3 anni la pianta va rinvasata.

E’ opportuno fare ricorso ad una mistura composta per almeno 1/4 da materiale molto drenante, ghiaia, cocci di piccole dimensioni, torba, sabbia o quant’altro, specialmente per le piante in vaso realizzare uno strato in basso, sul fondo. Il vaso “nuovo” per il rinvaso deve essere abbastanza più grande di quello precedente.

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