
C’è in atto una vera e propria trasformazione, che presto o tardi porterà a un cambiamento importante in quanto si tratta di un miglioramento della normativa dal punto di vista della patente di guida per chi conduce gli auto-articolati in Italia: non potrà più goderne oltre i 68 anni.
Di cosa si tratta nello specifico?
Da parte dell’Italia c’è una stretta davvero molto interessante che conduce chi abbia compiuto oltre i 68 anni di età a non mettersi più alla guida di veicoli pesanti. Una scelta determinata dal fatto che a quell’età non si hanno più le condizioni utili e necessarie per stare a bordo di un veicolo così grande e con gli stessi riflessi di uno più giovane.

E’ una decisione che ha aperto un dibattito molto acceso su più fronti, soprattutto tra chi da un lato si trova a svolgere questo lavoro come una alternativa per portare il pane a casa e chi richiede maggiori attenzioni nei confronti di questi lavoratori che dovrebbero essere agevolati per l’accompagnamento alla pensione.
La legge è stata da poco aggiornata quindi ci sono poche possibilità che si possa rimettere in sesto la cosa, se non con qualche modifica qua e là, ma senza apportare cambiamenti di chissà quale entità. Ma allo stesso tempo ci sono da considerare alcune cose che purtroppo, forse, sono state trascurate.
A chi viene applicata la nuova norma
La restrizione riguarda tutti coloro che hanno la patente di categoria C e D, e quindi è di diritto riconducibile a quanti guidano camion, tir, autobus e mezzi commerciali pesanti. Significa che sono quelli che spesso ci troviamo in autostrada e che percorrono ore e ore e chilometri infiniti prima di giungere a destinazione.

Quindi, tutti coloro che lavorano sotto questo punto di vista è chiaro che dovranno fare i conti con questa nuova situazione, avendo a che dire pure con il rischio di non poter richiedere a pieno diritto l’accesso alla pensione per non avere ancora maturato i contributi giusti e idonei al pensionamento.
Purtroppo, la norma è dettata da una regolamentazione che pensa alla sicurezza stradale e al fatto che a maggior ragione persone che hanno ormai quell’età non siano in grado di guidare più per ore. E questo è un problema per tutti, sia per la loro incolumità che per tutti gli altri che percorrono le loro stesse strade.
Ecco le reazioni degli autisti
Molti lavoratori, presi alla sprovvista da questa nuova modifica, di cui si vociferava ma per la quale non c’erano ancora perfettamente indicati i dettagli, hanno cominciato a mostrare tutto il loro malcontento, anche perché mancano le tutele vere e proprie del post lavoro di questi lavoratori che per anni hanno assicurato l’arrivo di merci da una punta all’altra dell’intera penisola.

E ora, seppure comprensibile, questa scelta mossa dalla chiara volontà di tutelare la sicurezza stradale non porta comunque a nulla che lasci capire cosa ne sarà di queste persone e del futuro delle loro stesse famiglie, che fino a questo momento avevano vissuto di questo umile quanto logorante lavoro. I sindacati non si sono fatti attendere.
Quindi sono partite le proteste, anche perché viene segnata in modo insano e senza alcun tipo di avvertimento preventivo, la fine di una carriera di milioni di lavoratori, che adesso si trovano con un pugno di mosche tra le mani, senza sapere cosa ne sarà di loro nei prossimi mesi.
Cosa succede nel resto d’Europa?
Si tratta di una normativa messa in atto in Italia, ed al momento è la legge più restrittiva. Significa che in paesi come la Francia o la Germania, non esistono di fatto dei limiti di età per continuare a possedere patenti di categoria C e D. Basta poter superare in modo legale e veritiero le visite mediche, dando l’attendibilità del proprio lavoro.

Sicuramente, quindi, altrove abbiamo un regime decisamente più flessibile, ma allo stesso tempo dobbiamo attendere nuove notizie da parte del governo, che dovrà spiegare come trovare una soluzione plausibile per quanti resteranno senza lavoro dall’oggi al domani, molti dei quali continuano a camminare per ore sui camion semplicemente per necessità.
Trovare una soluzione più equa potrebbe essere la strada da percorrere, ma non è detto che questo avvenga con facilità. Sappiamo che però ci sono intenzioni forti dietro questa nuova regolamentazione, volte a tutelare il diritto al lavoro, almeno fin quando la persona se la sente e ovviamente è in grado di stare sul camion per ore.