LA BIBLIOTECA
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Storia e patrimonio
La Biblioteca di Castel Capuano ha più di un secolo di vita. Fu, infatti, ufficialmente inaugurata il 19 luglio 1896
Fin dalla fondazione, questa istituzione e il patrimonio che vi è custodito esprimono il vincolo intellettuale che storicamente anima il rapporto fra magistrati e avvocati, secondo dinamiche di estensione delle collezioni che partono proprio dalle donazioni di questi ultimi e vivendo in simbiosi con gli sviluppi della cultura giuridica e forense della città di Napoli.
L'intero patrimonio librario - così raccolto e già sistemato nei locali attualmente occupati dalla Settima Sezione Civile del Tribunale di Napoli - nell'ottobre del 1936 fu stimato degno di una maggiore e più ampia sede proprio per iniziativa del sindacato degli Avvocati e dei Procuratori. La scelta cadde sull'odierno Salone delle conferenze, la grande Sala già luogo di riunione del Gran Consiglio ai tempi della regina Giovanna I e poi aula della Gran Corte Criminale, dove furono celebrati i processi del 1848 e venne condannato a morte nel 1857 Luigi Settembrini.
In merito alle attuali collezioni, è importante ricordare che le biblioteche degli avvocati napoletani dell’Ottocento erano particolarmente ricche di volumi stranieri - in particolare francesi, data la derivazione transalpina dell'ordinamento giudiziario a partire dalle riforme fra 1806 e 1815 – e perciò di alto valore antiquario. Ciascuna di queste piccole biblioteche - in cui i giuristi napoletani avevano raccolto con cura ed amore libri giuridici e anche di letteratura - costituisce un vero e proprio tesoro e tutte insieme sono in grado di illuminare gli studiosi dell’Ottocento e del Novecento sulla portata degli interessi dei forensi e sui loro orizzonti culturali.